Tuttə a Teatro! 2024/2025

Tuttə a Teatro!

con le Famiglie e con le Scuole

2024/2025

Da anni il Florian Metateatro rivolge la sua attenzione ai più giovani, sia con laboratori teatrali in sede, per diverse fasce d’età, sia producendo e ospitando spettacoli pensati per bambinə e ragazzə. 

Ed ecco dunque la nuova stagione, la XXV, di teatro per ragazzə Tuttə a Teatro! con  le Famiglie e con le Scuole, un progetto culturale del Florian Metateatro che ha formato generazioni di ragazze e ragazzi, avvicinandoli al teatro sia con la  famiglia, negli appuntamenti domenicali, sia con la scuola con le proposte dei matinée, del teatro vissuto con la classe, offrendo momenti di riflessione e scoperta.

Il cartellone di quest’anno, in particolare, che prevede ben quattordici appuntamenti da ottobre 2024 a marzo 2025, allarga la sua proposta per le ragazze e i ragazzi più grandi con cinque spettacoli rivolti allə  studentə delle superiori, adatti anche ad un pubblico più adulto.

Tuttə a Teatro! con le Famiglie e con le Scuole, che si avvale del supporto del Comune di Pescara, del sostegno della Regione Abruzzo e del MiC-Ministero della Cultura, offrirà l’occasione di vedere le migliori produzioni di compagnie provenienti da tutta Italia e dall’Abruzzo, sui palcoscenici dell’Auditorium Flaiano sul lungomare di Pescara, del Florian Espace, e del Museo delle Genti d’Abruzzo

Tutti gli spettacoli saranno accompagnati dall’appuntamento Racconti a Teatro, narrazioni a tema, a cura del Florian Metateatro.

info

_info e prenotazioni 
392.0496655 (anche whatsapp) o 085.4224087

_ingresso
posto unico 7€, spettacoli dedicati alle scuole medie e superiori 10€, “Bagno Borbonico” 11€ comprensivo di visita al Museo

_si consiglia la prenotazione!

dove

AUDITORIUM FLAIANO
lungomare Cristoforo Colombo 122, Pescara

MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO
via delle Caserme 24, Pescara

FLORIAN ESPACE
via Valle Roveto 39, Pescara

gli spettacoli

Quattro animali in fuga contro i soprusi e le prepotenze degli umani ma poi la soluzione è: “l’unione fa la forza”. Metafora del presente con risvolti attualissimi, lo spettacolo, raccontato con tecniche miste e con musica dal vivo, riflette sulla fuga e sull’approdo, sull’amicizia e il sopruso, con uno sguardo all’utopia di un luogo dove tutto si fa più giusto e libero. La gattina poetessa Emily ed il gallo pittore Chagall riusciranno a raggiungere i loro amici a Brema o si accontenteranno della casa nel bosco?

Sono tante le domande che nascono dalla visione di questo spettacolo: è giusto liberarsi degli affetti quando diventano vecchi e non più “produttivi”? È giusto sognare un posto migliore dove poter vivere senza sentirsi schiavi ma semplicemente seguendo le proprie aspirazioni? La gattina poetessa Emily ed il gallo pittore Chagall riusciranno a raggiungere i loro amici a Brema o si accontenteranno della casa nel bosco?

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adattamento di Pompeo Perrone e Maurizio Stammati | con Maurizio Stammati, Chiara Laudani | costumi Dora Ricca | scenografia Marco Mastantuono | musiche di Domenico De Luca | regia Maurizio Stammati | produzione Teatro Bertolt Brecht (Formia)

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teatro con tecniche miste e musica dal vivodai 5 anni

Si svolge in uno splendido paesaggio sottomarino, dove i pesci vivono felici e vanno in vacanza presso delle fonti di acqua calda. Tutto molto bello. Peccato che i pesci comincino misteriosamente a sparire uno alla volta… Un divertentissimo thriller subacqueo, che fa ridere e pensare, che ci parla con delicatezza ma senza sconti dell’emergenza climatica in cui viviamo. I tre attori-burattinai ci faranno tuffare sul fondo di una laguna tropicale, in un piccolo angolo di sogno su cui gravano oscure minacce. L’universo sottomarino viene ricreato in una scatola nera dalla magia di luci e trucchi sorprendenti.

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scritto e diretto da Yannick Toussaint | con Andrea Calabretta, Agnese Desideri, Valerio Bucci | scenografie, costumi e burattini Yannick Toussaint, Fanny Beaudoing, Amedeo D’Amicis, Diego Di Vella, Veronica Olmi | produzione Teatro Verde (Roma) con Histoire d’Eux (Nancy)

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teatro d’attorə con pupazzi, teatro sul nero – dai 6 anni

Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore.
Giorni e giorni senza sole, notti e notti senza stelle.
L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene.
Per questo ho creato un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore, di poesia.
Raymond Peynet

Le illustrazioni intensamente poetiche, di Les amoureux di Raymond Peynet, sono state la fonte per questo delicato spettacolo, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore. Un’originale drammaturgia visiva fatta di parole come gocce, stille di senso, segno tra i segni nella composizione di una grammatica della fantasia, scaturita dal muto dialogare degli oggetti, creati con elementi naturali come acqua, foglie, carta, legno, piume, portatori di una semantica propria, con cui l’attore si rapporta attraverso il gesto.

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regia Daniela Nicosia | con Susanna Cro e Labros Mangheras/Solimano Pontarollo | dramaturg Susanna Cro | produzione Tib Teatro (Belluno)

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teatro d’attorədai 3 anni

Tre ragazzi si incontrano in una soffitta per costruire insieme una grande storia da raccontare, il giorno dopo, in biblioteca, al telefono: protagonista è un ragazzo che si chiama Gianni, fin da bambino dotato di straordinari poteri… 

Un viaggio attraverso alcune celebri favole e filastrocche di Gianni Rodari. Un viaggio fantastico dentro mondi alternativi, ricchi di spunti che pongono al centro il senso di libertà e di fantasia che ciascuno di noi possiede, in cui le storie di Rodari torneranno a prendere vita sulla scena in un vero e proprio carosello teatrale e musicale sotto forma di canzoni, racconti, filastrocche.

Protagonista del lavoro è “il gioco” come punto d’incontro tra realtà e immaginazione, per giocare con leggerezza anche i temi seri; gioco come prezioso strumento di conoscenza per la grammatica dell’immaginazione. Lo spettacolo vuole essere, nell’ottica rodariana, l’occasione per uno sguardo amorevole, ironico e di alto senso morale su ogni umanità.

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liberamente ispirato all’opera di Gianni Rodari | con Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti | costumi Antonella Di Camillo | scene Santo Cicco | pupazzi Wally Di Luzio | ideazione e regia Mario Fracassi | produzione Fantacadabra/TSA (Avezzano/L’Aquila)

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teatro d’attorə e musica dal vivo – dai 6 anni

Cinque case bianche, piccole, col tetto rosso, come finestrelle di un breve calendario dell’Avvento, aspettano di svelare i doni, la vita e i desideri di chi le abita. Benedetta e Marta una dopo l’altra racconteranno delicate storie sensibili, che ogni casa custodisce, e poi regala: la storia del signor Muz e del suo cappello; di Zahi, un bambino che viene da lontano; di Pan di Zenzero, il dolce biscotto che poi, era un bambino ma che poi… non possiamo raccontare tutto, bisogna aspettare e nell’attesa, cominciate a sognare…

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con Benedetta Brambilla, Marta Mungo | regia Aurelia Pini |oggetti Laboratorio Teatro del Buratto | produzione Teatro del Buratto (Milano)

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teatro d’attorə – dai 3 anni

A partire dalle storie delle Madres y Abuelas de la Plaza de Mayo di Buenos Aires che tutti i giovedì si incontrano per recuperare l’identità e la verità sui figli e nipoti scomparsi durante la dittatura in Argentina degli anni Settanta e Ottanta, in maniera del tutto libera e decontestualizzata, ci siamo poste le domande: che vuol dire raccontare una storia con la “verità in bocca”? Se un giorno ti dicessero che non sei tu? Chi sono i supereroi quelli con i superpoteri? Parleremo di storie di adozioni, di desaparecidos e di ritrovamenti, parleremo di eroi che salvano la vita ad altri eroi, storie di resistenza, di heroes de verdad e di identità.

L’uso del digitale nello spettacolo segue un doppio binario: uso del video registrato ove la piattaforma ZOOM è trasformata in un piattaforma creativa da un parte, e dall’altra l’uso videocamera in presa diretta con cui la performer fa vere e proprie incursioni in scena mentre l’attrice-narratrice costruisce la storia attraverso la narrazione orale.

Il teatro e il visual, l’audio e il digitale per una narrativa contemporanea per la messa in scena  che mira non solo a raccontare una storia ma a stimolare riflessioni.

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regia e drammaturgia Monica Ciarcelluti | performer e danza Gisela Fantacuzzi | digital perfomer Pierlugi Lorusso | video-performer Monica Ciarcelluti, Gisela Fantacuzzi, Carmen Nubla, Rita Mosca | contributo musicale Carmen Nubla | produzione Arterie (Pescara)/ Kultivarnica/Sabrina Zeleznik (Slovenia)

Truth-ing è uno spettacolo sperimentale cross-mediale multilingue (ita/spa/ingl/slo), una co-produzione italo-slovena nata durante il distanziamento della Pandemia 2020-2021.

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teatro d’attorə con videoproiezioni – dai 13 anni

Liliana Segre ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla.

Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. “Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea”.

Abbiamo ascoltato le testimonianze della signora Segre incontrandola nella sua casa milanese e abbiamo letto i suoi libri, in particolare “La memoria rende liberi” e “Fino a quando la mia stella brillerà”. Ciò ci ha convinti quanto sia importante e anche necessario portare in scena i suoi racconti: la tragedia della Shoah ma anche le conseguenze delle leggi razziali in Italia, spesso sottaciute. Oggi si vanno sempre più diffondendo forme di razzismo, di intolleranza e di violenza verso i “diversi”, di cancellazione umana, alimentate oltretutto da situazioni di disagio sul mercato del lavoro e dai fenomeni migratori verso l’Europa: da un momento all’altro possono aprire la via a nuove tragedie. La memoria della Shoah può servire a favorire iniziative per reagire ai massacri del nostro tempo.

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di Antonio G. Tucci | con Alberta Cipriani | scena Antonella Spelozzo Chiediscena | light designer Tea Primiterra | regia Antonio G. Tucci | produzione Teatro del Krak (Ortona)

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teatro d’attorə – dai 12 anni

Ci siamo chiesti tante volte di come sarebbe stata diversa la sorte del mondo se Hitler avesse fatto l’artista. Questa riflessione è stata lo spunto per far nascere questo lavoro. Sicuramente le sorti del mondo sarebbero state diverse, ma purtroppo sappiamo tutti che non è andata così. Questo spettacolo vuole raccontare quella che è stata una tragedia umana attraverso un linguaggio semplice e leggero, come fosse un documentario, attraverso suoni, immagini, dipinti e oggetti che hanno identificato questo buio periodo, e curiosità, come quella tra “Hitler e Chaplin”.

Lo spettacolo apre e si conclude parlando di arte, perché il linguaggio dell’arte non ha lingua, non ha età, e le immagini parlano più di ogni altra parola e vivono nel tempo. E così si trasformeranno in granelli di sabbia, con i quali Oscar Strizzi, creerà in tempo reale disegni che verranno proiettati simultaneamente su di un grande schermo, per ricordare insieme la sofferenza dell’olocausto durante la Seconda guerra mondiale; per descrivere ciò che non deve essere mai dimenticato!

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di e con Oscar Strizzi e Ilaria Di Meo | produzione Cantiere di Illusioni (Lanciano)

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teatro documentario e sand art – dai 7 anni

“La città di Pietra prese il Mare. Polaparla del grande esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra che ha stravolto la vita dei moltissimi esuli e dei pochissimi italiani che hanno tenacemente scelto di rimanere. Attraverso la testimonianza di due grandi scrittrici, che lo hanno vissuto in prima persona, ci racconta il dramma di un popolo diviso, dà voce al sofferente vissuto dei «due grandi eserciti di umanità diversamente e ugualmente vinta e disperata»: l’umanità dei «rimasti» e quella degli «andati». 

Ma ci parla anche dell’Italia. Della sua insensibilità di allora e dei decenni che sono seguiti. Gli italiani dell’Istria e della Dalmazia spesso non trovarono neppure quel sostegno solidale e quell’affetto fraterno che il loro lungo, amarissimo calvario meritava. Percepiremo così il grande dramma vissuto nel dopoguerra da quelle terre, da quelle donne e da quegli uomini. Due traumi, inesorabilmente intrecciati: quegli assassinii di cui le foibe sono il simbolo e quell’esodo che fu quasi totale. 

“La città di Pietra prese il Mare. Polasi prefigge di dare un contributo alla comprensione, anche attraverso l’emozione, di quei fatti così a lungo relegati ai margini della storia e per lo più travisati.

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da “Bora. Istria, il vento dell’esilio” di Anna Maria Mori e Nelida Milani

drammaturgia e regia Giulia Basel | con Giulia Basel, Donatella Bracali, Alessio Tessitore, Anna Paola Vellaccio | musiche dal vivo elaborate ed eseguite alla viola da Irida Gjergji | disegno luci e registrazioni Renato Barattucci | voce fuori campo Massimo Vellaccio | con la partecipazione di Emanuela D’Agostino, Umberto Marchesani e Chiara Sanvitale e di alcunə allievə del corso di teatro per ragazzə Teatrando | si ringrazia Carlo Cetteo Cipriani | col sostegno della Presidenza del Consiglio del Comune di Pescara | produzione Florian Metateatro (Pescara) in collaborazione con ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

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teatro d’attorə, immagini e musica dal vivo  – dai 12 anni

Olmo è un bambino che vuol essere grande ma tutti lo considerano piccolo… – Non puoi restare alzato fino a tardi sei piccolo! – Dammi la mano per attraversare la strada sei piccolo! Da un po’ di tempo tutti gli dicono: – fai attenzione, ormai sei grande – non far rumore ormai sei grande – non romperlo ormai sei grande. Olmo si domanda come mai è diventato grande improvvisamente. È successo quando è arrivata Anna, la sorellina! Oppure tutto è cominciato quando è andato in prima elementare? I mostri popolano tutta la casa, la scuola, la stanza di Olmo ma i grandi non li vedono fino a che un incontro fortunato con un piccolo cane, Polpetta, porta Olmo a dimenticare le sue paure, anzi a combatterle e a diventare grande. Così anche la scuola e la sorellina piano piano perdono le sembianze di mostro, anzi di mostri in casa non ce ne sono più. Neanche un piccolo mostriciattolo. 

In scena il mondo dei giochi di un bambino e il suo mondo affettivo popolato da paesaggi e mostri, paesi e animali guida è raccontato da un’attrice, una disegnatrice e un’artista multimediale. Continua la ricerca di Vania Pucci sull’affettività dei bambini e sulle emozioni. 

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di e con Vania Pucci | disegni realizzati dal vivo ed elaborazione immagini multimediali Ines Cattabriga | produzione Giallo Mare Minimal Teatro (Empoli)

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teatro d’attorə, immagini, disegno su sabbia dal vivo  – dai 3 anni

Elisa Di Eusanio nel suo Club 27 parte dai grandi artisti morti a ventisette anni per raccontare il dolore delle dipendenze, delle anime fragili e della paura che mangia vite.

Morire a ventisette anni da leggenda.

È successo a tanti grandi, artisti di cui ci è rimasta la musica e la consapevolezza di una tragica fine. Ma cosa c’è dietro? Non le cause della morte in sé, i farmaci, l’alcol, le droghe o le armi. Le cause dell’anima, i dolori che partono da lontano e che la fama non annienta ma esaspera. Elisa Di Eusanio con Club 27 prova a farci entrare nei cuori di queste anime perdute, attraverso alcuni brani reinterpretati ed eseguiti dal vivo di Robert Jhonson, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse, Jimi Hendrix e Jim Morrison conducendo gli spettatori in un viaggio molto profondo, pieno di emozioni intense come intense sono state le opere e le brevi vite di questi artisti. Un viaggio fatto di dolore e musica.

Non è facile parlare di fragilità, una vita che cade nelle dipendenze, un’anima che si ammala e cerca di fare da sé, di ritrovarsi spegnendo il suo dolore. Capiamo che il dolore può raccontarlo solo chi l’ha conosciuto, che la fragilità di Elisa Di Eusanio è il punto di partenza, è l’anima che sa e che può narrare. Mettersi a nudo sul palco, raccontarsi per raccontare, accettare anche il rischio, che c’è sempre, di essere fraintesa e giudicata.

Club 27 è un nome giornalistico, per alcuni un complotto. Probabilmente è solo la tragica comunanza di quando la fragilità si fa insostenibile, in quell’età che ha smesso di essere adolescenza e si è fatta adulta senza il tempo di venire elaborata. Ancor di più se questo passaggio ha coinciso con l’arrivo della fama, un dono che può diventare incubo.

Da questo spettacolo si esce con qualche consapevolezza in più. Perché è tragicamente vero che certi mostri bisogna combatterli da soli, nessuno lo può fare per noi. Ma sapere che oltre noi c’è un mondo pronto ad ascoltare, a capire, ad accogliere il dolore senza renderlo colpa può davvero fare la differenza, salvare una vita.

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voce, interpretazione e regia Elisa Di Eusanio | chitarra e voce Joe Calabrò | batteria Stefano Costantini | basso Fabio “Frombo” Frombolini | fonico Davide Faraoni |foto di scena e locandina Manuela Giusto | produzione Florian Metateatro/Elisa Di Eusanio (Pescara/Teramo)

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teatro d’attorə e musica dal vivo  – dai 14 anni

Lo spettacolo, liberamente ispirato al celebre romanzo di George Orwell, ne ricalca in chiave grottesca e comica la storia: in una fattoria la Fattrice sfrutta tutti gli animali per trarne il maggiore profitto. Il malcontento serpeggia tra di loro e, capitanati dal gruppo dei maiali, riescono a cacciare la terribile Fattrice e a prendere il comando della fattoria. Finalmente una nuova stagione aspetta gli animali, vengono riscritte le regole del vivere insieme e le speranze di tutti crescono e fanno sognare loro una vita migliore. Però ben presto le cose cambiano, i maiali, più forti ed intelligenti di tutti, prendono il comando assoluto della fattoria tradendo la fiducia di tutti gli altri animali, arrivando ad accordarsi con la vecchia fattrice per la vendita dei loro prodotti.

Il finale è a sorpresa e coinvolgerà il giovane pubblico per trovare la soluzione. A raccontare tutto un asino e una cavalla che, ormai vecchi, ricordano quella stagione di speranze. Musiche, costumi, pupazzi accompagnano il racconto con la meraviglia che solo il teatro di figura sa donare.

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riduzione di Pompeo Perrone | regia Maurizio Stammati | con Peter Ercolano, Sara Petrone, Maurizio Stammati | costumi Dora Ricca | scene Dora Ricca e Luigi Tornincasa | pupazzi Ada Mirabassi | musiche originali composte da Giordano Treglia |  produzione Teatro Bertold Brecht (Formia)

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teatro d’attorə, tecniche miste e musica dal vivo  – dai 5 anni

La passione per la conoscenza e la natura, la lotta contro i pregiudizi di genere e il conformismo e la curiosità per le leggi scientifiche. L’amore, i dolori, la povertà e poi la fama, la celebrità e gli affanni della vita sotto i riflettori. Due i premi Nobel conseguiti, due gli elementi scoperti, due le patrie. Questi gli ingredienti del racconto della vita di Madame Marie Sklodowska Curie, insieme alla guerra, il pregiudizio, la discriminazione, la caparbietà.

Una donna che ha segnato profondamente il XX secolo: dalla scoperta della radioattività alle terapie per i tumori, dal dibattito morale sulla proprietà intellettuale dei brevetti scientifici alle questioni di responsabilità sull’utilizzo offensivo del potere ‘atomico’.

Lo spettacolo racconta la vita di una scienziata e una donna fuori dal comune, che ha reso la scienza e la ricerca scientifica una ‘materia da favola’, attraversandola con passione e senso di responsabilità civile e morale.

Un racconto senza tempo: passato e futuro si intersecano in quadri distinti, nel tentativo di restituire le emozioni, i desideri, la volontà e la determinazione di una persona che ha contribuito a cambiare il mondo, e la visione che il mondo ha delle donne.

Considerava la sua vita come quella di chiunque altra: lo studio, il matrimonio, il lavoro, i figli. Eppure con la sua passione e il rigore della ricerca ha cambiato le vite di molti.

Rappresenta molte donne Madame Curie, lavoratrici instancabili e appassionate, innovatrici generose, forti della voglia di conoscere e progredire. Ognuna a suo modo.

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di Stefania Evandro | con Stefania Evandro, Alberto Santucci | musiche di Giuseppe Morgante | eseguite da Giuseppe Morgante e Germana Rossi | scenografia Valerio Babbo | scenotecnica ‘Ivan Medici’ | costumi realizzati da Sorelle Marcelli | foto di scena Alessandra Sabatini | regia Antonio Silvagni | produzione TSA/Teatro Lanciavicchio (L’Aquila/Avezzano)

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teatro d’attorə e musica dal vivo  – dai 14 anni

Un prigioniero in abiti d’epoca dietro le sbarre accoglie lo stupito pubblico di ragazzi e famiglie e lo invita ad avanzare, ad addentrarsi in quello che una volta è stato un carcere molto duro, un bagno penale, il Bagno Borbonico, appunto. Il prigioniero è Antonio De Cesaris, un patriota che al sogno dell’Italia unita ha dedicato la sua gioventù e 5 anni di prigionia in uno dei carceri più malsani del Regno di Napoli, nella piazzaforte di Pescara. Ora è tornato per raccontarci la sua storia e quella dei suoi compagni di sventura proprio tra quelle umide mura, testimoni di grandi sofferenze e di non perdute speranze. Il Museo del Risorgimento tornerà ad essere il Bagno Borbonico, lontano nel tempo ma assolutamente presente e autentico nello spazio.

Bagno Borbonico è uno spettacolo site-specific ovvero un lavoro creato su misura per il Museo delle Genti dal Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale e frutto di una intensa collaborazione tra operatori del Museo e artisti del Florian. Uno spettacolo che parla della nostra Città e della sua lunga e misconosciuta storia, ambientato in uno dei pochi luoghi di Pescara capace di testimoniare di un passato e di una identità. E proprio nell’Ala Risorgimentale del Museo delle Genti d’Abruzzo, ovvero nel luogo reale del carcere Borbonico di Pescara, prende vita lo spettacolo.

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testo e regia Giulia Basel | con Umberto Marchesani | ambiente sonoro Globster | ricerca storica Letizia Lizza | in collaborazione con Museo delle Genti d’Abruzzo | produzione Florian Metateatro (Pescara)

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teatro d’attorə site-specific  – dai 9 anni

Tuttə a Teatro!

con le Famiglie e con le Scuole

2024/2025

direzione artistica Giulia Basel // referente scuole Emanuela D’Agostino // staff Cecilia Buccioni, Zulima Memba, Umberto Marchesani, Alessandro Vellaccio, Cristiana Di Giovanni // collaborazione tecnica Fabrizio Pronio // ufficio stampa Anna Paola Vellaccio // coordinamento comunicazione Chiara Sanvitale // foto e social media Mara Patricelli // responsabile video Alessio Tessitore // progetto grafico Clarice

via Valle Roveto 39, Pescara – 65124 | tel: 085.4224087 o 392.0496655 | email: info@florianteatro.it